Il poeta

 

«Il poeta ci tende la mano per condurci oltre l’ultimo orizzonte,

oltre la cima della piramide, in quella terra che s’estende oltre il vero e il falso,

oltre la vita e la morte, oltre lo spazio e il tempo,

oltre la ragione e la fantasia, oltre lo spirito e la materia».
Alejandro Jodorowsky Prullansky,

drammaturgo, regista, attore, compositore e scrittore cileno naturalizzato francese.

(Tocopilla, 17 febbraio 1929).

 

Ho appena ultimato la lettura di un paio d’opere letterarie, donatemi da un’amica carissima:

sono incantato, trasecolato, dalle sue pregevoli liriche…

La mia mente, estasiata, ha spaziato e fantasticato brillantemente di pagina in pagina.

 

Ho rammentato che, negli anni in cui ero studente, ho scritto centinaia di piccoli e medi componimenti, che non ho mai pensato di pubblicare, scrutando svariati temi, atteggiamento peculiare dell’età adolescenziale.

 

Mi domando chi sia un poeta e com’esplica la sua arte letteraria!

Provo, rapidamente, a dare qualche semplice risposta a questa mia curiosità…

Il poeta osserva, ascolta, medita, contempla, sogna e, ispirato, scrive, celebrando la sua e altrui vita;

inneggia, con grande maestria, a tutto ciò che gli sta accanto e gli accade accanto:

«Essere poeta è una condizione, non una professione» afferma Robert Lee Frost1.

 

Il poeta utilizza la struttura metrica in versi, contrapposta alla prosa ritmica o puramente visiva, scrivendo in distici, terzine, quartine, sestine e ottave, forbite da rime baciate, alternate, incrociate, incatenate, assonanti e consonanti; l’ordinamento dei versi dona ritmo e suono alla poesia, dimensione musicale del linguaggio;

scrive, ancora, in acrostici, madrigali, sonetti, filastrocche, ballate, carmi e odi in forma puramente libera, senza particolare cura della comunicatività espressiva, o sospinto dall’immaginazione.

 

Il poeta, dolcemente, irrompe nel silenzio e con una pura e spontanea effusione dell’anima, come una preziosa filigrana, intreccia finemente le lettere in parole e le parole in locuzioni, suscitate dal cuore e dalla mente;

crea poemi, originali mosaici espressivi, riuscendo a plasmare la nostra immaginazione e colmandoci d’entusiasmo irreprimibile e coinvolgente;

i valori assoluti che più interpreta, da cui traspare la sua multiforme sensibilità istintiva ed estatica e il suo altruismo, sono:

nascita e morte; amore e odio; amicizia e inimicizia; compagnia e solitudine; gioia e dolore; fiducia e diffidenza, ingenuità e astuzia; virtù e vizi; capacità e inettitudine; supremazia e subordinazione; ambizione e disinteresse; consonanza e dissonanza; realtà e fantasia; scorrere del tempo; idilliaca essenza della vita.

 

Il poeta, con le sue sillogi mitiche o profetiche, genera una straordinaria empatia tra sé e il suo prossimo;

con la declamazione dei suoi componimenti, a volte accompagnati da un soave sottofondo musicale, o presentandoci la loro pubblicazione ci rievoca tante amare o dolci emozioni:

sono i ricordi più reconditi e remoti custoditi nel baratro del nostro cuore;

sono i principi e le virtù impigliati nelle trame della nostra anima;

sono il tessuto della nostra identità;

sono l’evocazione di qualche spiraglio che non ci fa smettere d’auspicare che qualcosa di strabiliante e avvenente possa sempre accadere nel divenire della nostra vita, anche nei momenti più malinconici e angusti.

 

Il poeta, donandoci i suoi armoniosi e inconcussi componimenti, trasforma il buio in luce che rischiara le tenebre, come fa Dio nella Creazione del mondo il primo giorno (cfr. Gn 1,1–5);

ci permette, così, d’ammirare quanto bello e sacro sia il mondo naturale e, tra gioia e speranza, ci trasporta verso il senso dell’eterno eccelso.

 

Ruvo del Monte, 19 agosto 2021.

 

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1 Robert Lee Frost, (San Francisco, 26 marzo 1874 – Boston, 29 gennaio 1963), è un poeta e drammaturgo statunitense.

 

 

Pubblicazione:

Lunedì 19 agosto 2024, 20:00

 

 

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