Siamo il nostro ricordo

 

«Quando non ci sarò più,

non cercatemi dietro al marmo freddo di una tomba, cercatemi tra le rose...

Quando non ci sarò più cercatemi nelle fotografie,

cercatemi fra i miei libri, fra le mie poesie, le mie canzoni, fra la mia musica.

Cercatemi fra tutte le cose che amo di più,

perché solo in queste cose... troverete la mia anima».

James Douglas Morrison, detto Jim,

cantautore e poeta statunitense.

(Melbourne, 8 dicembre 1943 – Parigi, 3 luglio 1971).

 

Lanonimo libro dalle bianche pagine, ereditato alla nostra nascita, è oggi modestamente scritto con gli eventi umili e sfarzosi della nostra vita.

In esso, giorno dopo giorno, sono riportati i nostri stati d’animo:

emozioni, impressioni, osservazioni, umiliazioni, imbarazzi, disgrazie, inquietudini, amori, affetti, gioie, dolori, sofferenze…

Ogni pagina preziosamente descrive un’esperienza plasmata dalla nostra arte;

siamo progettisti del nostro destino, viaggiatori senza mappe, tessitori di sogni nell’universo divino…

I contenuti del nostro volume sono una preziosa risorsa, dalla quale sempre possiamo attingere tanti fondamentali insegnamenti.

Abbiamo imparato a non fermarci all’esteriorità e all’apparenza delle situazioni, ma a custodirne le loro virtù eccelse, perché gli occhi dell’anima scrutano i misteri nei reconditi segni dell’appartenenza.

Ogni amara lacrima e ogni dolce sorriso hanno reso la nostra vita un’opera d’infinito paradiso celestiale.

Quando l’eterno crepuscolo starà per avvolgere il nostro soffio vitale, sfogliando e rileggendo le pagine del nostro libro, rammenteremo ogni istante vissuto con il cuore colmo d’immensa gratitudine e sofferenza, confermando quanto il salmista scrive: «Ripenso ai giorni passati, ricordo gli anni lontani» (Sal 77,6).

 

 

Pubblicazione:

Martedì 9 luglio 2024, 20:15

 

 

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