La perseveranza
«Molte delle cose importanti nel mondo
sono state realizzate da persone che hanno continuato a provare
quando non sembrava esserci speranza alcuna».
Dale Breckenridge Carnegie,
insegnante e scrittore statunitense.
(Maryville, 24 novembre 1888 – Forest Hills, 1 novembre 1955).
È sempre un’esperienza molto gratificante e bella quando si riesce a portare a compimento qualcosa che si sta realizzando.
Quando ciò non avviene, a causa di svariate ragioni, non significa che inutilmente abbiamo perso il nostro tempo e le nostre energie.
La delusione non deve mai prendere il sopravvento su di noi.
Lo sconforto non ci aiuta a migliorare il nostro stato, ma solo a peggiorarlo.
Il fallimento per non aver raggiunto un obiettivo è un’occasione che ci permette di riflettere su ciò che non è andato a buon fine e, proprio da questa condizione, ripartire al meglio.
È importante accettare, intuire e, soprattutto, apprendere dall’errore: «Sbagliando s’impara», asserisce un antico proverbio.
L’unico vero errore che va evitato è quello dal quale non impariamo nulla.
Quella che consideriamo una sconfitta è tale soltanto se da essa fuggiamo senza affrontarne la causa, magari proiettandoci verso un nuovo orizzonte.
Attingiamo dal fallimento per dare una svolta alla nostra vita.
A noi credenti rammento che l’avvilimento non deve abbatterci ma spronarci a ricominciare confidando in Dio, in Colui che fa nuove tutte le cose (cfr. Ap 21,5), nostro rifugio e dono più bello.
Ruvo del Monte, 23 maggio 2024,
nel giorno in cui ricorre il 118° anniversario della proclamazione a Venerabile del Servo di Dio Domenico Blasucci, giovane perseverante, con Decreto di Papa San Pio X.
Per informazioni sul venerabile Domenico Blasucci si veda il sito web www.domenicoblasucci.it.
Pubblicazione:
Giovedì 23 maggio 2024, 05:05
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