Franciscus

 

«E Dio creò l’uomo a sua immagine;

a immagine di Dio lo creò…

Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona»

(Gen 1,27.31).

 

Oggi, con intensa mestizia, costernazione e commozione, salutiamo e accompagniamo con la nostra umile preghiera, in comunione con la Chiesa universale, Papa Francesco1, giunto dalla fine del mondo2, nel Suo ingresso nella dimora eterna di luce e di pace.

 

Salutiamo un grande Sommo Pontefice che, incarnando semplicità, mitezza e umiltà evangelica, ha servito la Chiesa con saggezza, sobrietà, gesti simbolici e profetici.

 

Salutiamo un Sommo Pontefice sensibile, informale, ironico, empatico, armonioso, solidale, caritatevole, accogliente, sempre disponibile all’ascolto, al dialogo e alla misericordia, premuroso verso le tematiche sociali, soprattutto riguardanti pace, ecologia ed economia.

 

Salutiamo un Sommo Pontefice che parlando al cuore di bambini, giovani, adulti e anziani, con un linguaggio basilare, diretto e comprensibile, ha costruito ponti saldi tra Dio e gli uomini, in particolare tra poveri, labili, emarginati, dimenticati e migranti.

 

Salutiamo un Sommo Pontefice che ha sensibilizzato e indotto a riflettere anche i seguaci d’altrui religioni, non credenti, atei, agnostici e leader mondiali su possibili mutamenti sociali.

 

Salutiamo un Sommo Pontefice ricordando la Sua ultima uscita pubblica, nel giorno di Pasqua, per la Benedizione Apostolica Urbi et Orbi dalla Loggia Centrale della Basilica di San Pietro e il successivo giro, in papamobile, tra migliaia di fedeli radunati in Piazza San Pietro;

è la conferma eloquente della Sua ferma, decisa e indomita volontà di svolgere il ministero petrino tra il popolo di Dio, con immutato affetto e fino all’estremo delle forze:

fragile, in carrozzina, ma con un raro senso di serenità, pervaso dalla grazia di Cristo Risorto.

 

Il prezioso e incommensurabile dono della mirabile testimonianza di vita oblativa del Sommo Pontefice rimane eterna.

 

«Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo» (Mt 25,34):

memori della solenne promessa di Nostro Signore Gesù Cristo, dal profondo dei nostri piccoli cuori, esprimiamo infinita stima, riconoscenza, gratitudine e bevevolenza a Papa Francesco.

 

Ruvo del Monte, 26 aprile 2025.

Giorno della Messa Esequiale del Romano Pontefice Francesco in Piazza San Pietro, a Città del Vaticano, e della Traslazione del Feretro, Sepoltura e Tumulazione nella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore o Basilica Liberiana, a Roma.

 

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1 Sua Santità Papa Francesco, nato Jorge Mario Bergoglio, (Buenos Aires, 17 dicembre 1936 – Città del Vaticano, 21 aprile 2025), è il 266° papa della Chiesa Cattolica e vescovo di Roma e 8° sovrano dello Stato della Città del Vaticano, dal 13 marzo 2013 fino alla sua morte. È il primo pontefice appartenente ai chierici regolati della Compagnia di Gesù, comunemente denominati gesuiti, e primo papa proveniente dal continente americano.

2 Espressione pronunciata dal Santo Padre Francesco in occasione del primo saluto e della prima Benedizione Apostolica Urbi et Orbi dalla Loggia centrale della Basilica di San Pietro il 13 marzo 2013.

 

 

Pubblicazione:

Sabato 26 aprile 2025, 06:00

 

 

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