Parole inutili

 

«Chi è parco di parole possiede la scienza
e chi è di spirito calmo è un uomo prudente»
(Prv 17,27).

 

Attraversiamo tempi d’esorbitanze verbali e comportamentali dovute a differenza d’opinione sociale, economica, politica, razziale e religiosa.

 

Imperversano dispotismi, supponenze, sfrenatezze, ingiurie, calunnie e vaniloqui esacerbati, nel tentativo di mistificare, ribaltare e, finanche, negare avvenimenti storici acclarati o, addirittura, mettere in dubbio antiche certezze scientifiche, tanto da denigrare alte competenze, infrangere rispetto altrui, concordia e regole.

 

Conviviamo, così, con sistematiche volgarità, sguaiatezze, arroganze, prepotenze, intolleranze, irritazioni, tensioni e prevaricazioni che, non di rado, sfociano in odio e barbarie.

 

Ricordiamoci che l’aggressività, istinto innato ma distruttivo, è segno di debolezza e disagio.

 

Siamo realmente civili, invece, quando denotiamo buona educazione e non ci abbandoniamo a impeti emotivi.

 

Tutto è modificabile e migliorabile, a partire dalle piccole cose, se a cambiare siamo noi. «Sii il cambiamento che desideri vedere nel mondo», ci suggerisce Mohāndās Karamchand Gāndhī1.

 

È, quindi, opportuno farci promotori di un autentico mutamento, ricercando atteggiamenti che estirpano veemenze o che siano consoni a mitigare l’urto di sentimenti e d’interazioni contrastanti.

 

Ascolto, dialogo e confronto sono alla base di convivenza civile e pacifica, essenziali per la ricerca di bontà, giustizia e verità (Ef 5,9).

 

Mansuetudine, moderazione e gentilezza sono le virtù più raffinate da praticare sempre.

 

Il saggio filosofo Confucio2 sostiene che «Chi si modera di rado si perde» e San Paolo3, apostolo delle genti, ci esorta: «[…] rivestitevi dunque di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità» (Col 3,12).

 

Ritroviamo, quindi, gioia e buon gusto nell’incontro, eleganza della pacata discussione e riverente rispetto delle norme, recuperando dignità e nobiltà d’animo.

 

Ruvo del Monte, 26 marzo 2025.

 

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1 Mohāndās Karamchand Gāndhī, (Porbandar, 2 ottobre 1869 – Nuova Delhi, 30 gennaio 1948), è un politico, filosofo e avvocato indiano.

2 Confucio, (K’üh-feu hsien, 28 settembre 551 a.C. – K’üh-feu hsien, 11 aprile 479 a.C., date approssimative), è un educatore, uomo di stato e filosofo cinese.

3 San Paolo di Tarso, nato con il mone di Saulo, (Tarso, 4 d.C. – Roma 64 o 67 d.C.), è uno degli apostoli e dei primi santi e martiri.

 

Pubblicazione:

Mercoledì 26 marzo 2025, 21:00

 

 

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